Carlo Scarpa

Mostre e musei 1944/1976 – Case e paesaggi 1972/1978

Editore
Electa
A cura di
Guido Beltramini, Kurt W.Foster, Paola Marini e Liliana Dal Toso
Immagini
Archivio Scarpa
Anno
2000
Pagina
358, 359, 360, 361

Negozio Alessi,
Bassano del Grappa (Vicenza), 1977 – 78

Alessi è un commerciante di componenti d’arredo, già titolare di alcuni importanti punti vendita nel Vicentino ai quali intende aggiungere un piccolo negozio in un angolo strategico del centro storico di Bassano.

Lo spazio di per sé non particolarmente felice, posto al pianterreno di un palazzetto di nessuna rilevanza formale e piuttosto angusto, soprattutto i relazione all’esposizione di mobili. Tuttavia, a giudicare dalla scelta commerciale di Alessi è la vetrina, estesa e affacciata su una strada di forte percorrenza soprattutto pedonale. Il contatto con Carlo Scarpa e la commissione del progetto passa attraverso l’industriale Gavina, già committente di Scarpa del proprio negozio bolognese.

La definizione del limite interno-esterno è evidentemente il tema del progetto e il disegno dello spazio della vetrina diventa l’elemento caratterizzante l’intero intervento. Scarpa elabora infatti una cortina ad andamento variabile con forte profondità spaziale, arretrando il piano della vetrina rispetto ai pilastri esistenti, mettendo così in opera una vetrata pressoché continua di grandi dimensioni. Un ulteriore arretramento della parte sinistra consente di porre una porta a bilico verticale, aumentando la sensazione di profondità. Viene diminuita l’altezza dei fori tamponando la parte superiore con una sorta di grande architrave continuo, rivestito in materiale lapideo così come i pilastri esistenti, ricercando per altro un forte contrasto cromatico fra il marmo calacatta del registro superiore e la pietra basalto di quello inferiore.

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Per quanto riguarda lo spazio interno, in un primo momento Scarpa pensa di intervenire sulla grande parete curva preesistente con tagli verticali dotati di notevole forza espressiva ma anche di una certa drammaticità. Successivamente si prevede di rivestirla con pannelli in laminato bianco bordati in palissandro, che per altro consentono di dare soluzione al difficile rapporto della parete con le murature perimetrali d di stabilire una continuità di trattamento superficiale con le parti cieche della vetrina.

Il progetto per il negozio Alessi di Bassano è tematicamente vicino alla sistemazione del negozio Gavina di Bologna (1961-63), anche se lo sviluppo del progetto segue strade diverse. A Bologna la cortina muraria esterna del negozio è sostanzialmente una placca sovrapposta al corpo dell’edificio; a Bassano, Scarpa privilegia una soluzione architettonica e spaziale, vera macchina espositiva che va, senza soluzione di continuità, dalla strada fino allo spazio interno del negozio.

La stesura del progetto, cui collabora Sandro Bagnoli, perviene alla fase esecutiva, con relativi dettagli costruttivi controllati dallo stesso Scarpa, ma non viene realizzato per la morte dell’architetto.

Pagina 1: Il negozio Alessi in una foto d’epoca (ACS)

Pagina 2Studi planimetrici sovrapposti al rilievo dello stato di fatto China diluita, grafite e pastelli colorati su cartoncino, 600 x 890mm Scala 1:25 ACS 77 157 4
Il cartone rappresenta il consueto palinsesto che conserva le tracce del procedere del progetto: sul rilievo dell’esistente (stesa con china diluita) sono sovrapposte soluzioni successive e appuntati schizzi prospettici o studi di particolari costruttivi. La soluzione planimetrica è pressoché quella definitiva. Nello schizzo prospettico sono registrate riflessioni su possibili tagli verticali da eseguire sulla parete curva preesistente al fondo del negozio, successivamente abbandonati a favore di un rivestimento con pannelli in laminato bianco, bordati in palissandro per evidenziarne la scansione, che trasformano la curva continua in una poligonale.

Pagina 3Primi studi per la vetrina Grafite su velina, 300 x 590mm Scala 1:25 ACS 77 157 23
Scarpa indaga le implicazioni legate alla differenza di profondità tra la zona espositiva vera e propria e il punto di accesso al negozio.
La muratura del prospetto, artificiosamente ingrossata con una foderatura, viene poi scavata nella parte alta, anche per ospitare il sistema di illuminazione indiretta che coinvolge sia la vetrina che l’interno dell’ambiente.
Viene accennato il sistema di sostegno soltanto per verificare la possibilità di stabilire un rapporto forte tra gli agganci al solaio e i pilastri esterni. Questa ipotesi verrà poi superata da un sistema di sostegno puntuale ma continuo, volutamente in secondo piano rispetto all’insieme.
Nelle due viste prospettiche dall’interno del negozio, si noti la foratura del panello laterale della bussola d’ingresso, che consente una vista di scorcio della vetrina, arricchendo l’esperienza dell’entrata. Il grande foro circolare pensato sul pannello d’ingresso verrà successivamente abbandonato a favore di una forma geometrica composta che dà luogo ad una sorta di “T”.
Studi del fronte esterno Grafite su velina, 300 x 700mm Scala 1:25 ACS 157 6
La velina registra una delle prime riflessioni sulla soluzione formale del prospetto ed evidenzia alcuni dei temi che permarranno fino alla stesura definitiva, in primo luogo l’ esigenza di marcare una cesura fra il prospetto del negozio e il resto dell’ edificio.
Lo spessore murario è enfatizzato oltre la sua effettiva dimensione per ricavare una cavità e arricchire il rapporto tra l’ esterno e l’ interno del negozio. Appare chiara la volontà di rivestire i pilastri esistenti e di sovrapporre a essi a essi un pesante architrave, che in questa prima fase viene pensato rivestito di travi in legno (come nel cancelletto di Brion e nel portone di villa Palazzetto, per esempio) di cui sono visibili le borchie di fissaggio.
La resa tridimensionale è verificata non solo attraverso lo schizzo prospettico (che per altro registra gli elementi salienti dell’ intorno) ma anche da una veloce verifica di pianta attraverso il disegno di un pilastro e del suo possibile rivestimento.

Pagina 4Studio definitivo della sezione verticale sulla vetrina Grafite e pastelli colorati su cartoncino, 347 x 498mm Scala 1:10 ACS 77 157 3
Sulla tavola sono montati tutti gli elementi definiti attraverso studi specifici, dalla putrella metallica che concorre a sostenere la parte superiore della vetrina, alla modanatura del marmo che funge da stacco della vetrina stessa rispetto al piano di calpestio.
Si noti in particolare la necessità di verificare il rapporto tra i due piani, quello della vetrina e quello del punto di accesso più arretrato, anche in relazione alla differenza di quota conseguente alla volontà di mantenere lo stesso rapporto tra il livello del marciapiede e la soglia della vetrina nonostante la pendenza della strada.
Prospetto frontale esterno, soluzione finale Grafite su cartoncino, 347 x 762mm Scala 1:25 ACS 77 157 1
La soluzione finale, pur confermando l’impianto della struttura esistente, ne modifica completamente il senso: è ribadita la tripartizione della vetrina, ma l’accesso è spostato nella campata sinistra, tramite un pannello-porta a bilico verticale forato da una bucatura a “T”. Le altre due campate possono quindi essere utilizzate come spazio espositivo continuo, con un’unica lastra di vetro arretrata rispetto ai pilastri, come se il prospetto fosse una sorta di passe-partout che incornicia l’immagine.
La diminuzione dell’altezza delle bucature tramite il grande architrave e l’arretramento di vetrina e lastra d’ingresso danno qualità spaziale all’originario prospetto sostanzialmente bidimensionale.

Selected drawings

Editore
GA Document (Global Architecture Document)
A cura di
Yukio Futagawa
Immagini
Archivio Scarpa
Anno
1988
Edizione
N° 21
Pagina
125

Architecture and urbanism

Editore
Extra Edition
A cura di
Sergio Polano
Immagini
Archivio Scarpa
Anno
1985
Pagina
262

Opera completa

Editore
Electa
A cura di
Francesco Dal Co, Giuseppe Mazzariol
Immagini
Archivio Scarpa
Anno
1984
Pagina
148